Che lo scempio sia con voi

Ci sono tante di quelle che cose che vorrei dire riguardo il nuovo logo per la comunicazione di Roma. Tanti di quei pensieri che si sono accumulati in questi due giorni. Tanta rabbia.

Poi ho letto i pensieri di Thomas Magnum (link) e di Bloggokin (link), che raccontano per filo e per segno come sono andate le cose e esprimono al meglio tutta la mia rabbia.

Dopo la barzelletta sul cetriolone di Magic Italy, un’altra volta viene sbeffeggiato un mestiere.

Come dice Thomas Morton, non si parla di gusto personale (tanto per la cronaca, il mio gusto personale pensa che il logo vincitore fa cagare), si parla di regole che devono essere rispettate (Sì! Ci sono delle regole anche nella progettazione di un logo! Non l’avreste mai detto eh?) e che qua non lo sono state.

Il logo vincitore è brutto, difficilmente riproducibile in piccolo, la lupa si percepisce appena, la colonna ionica (che, sì, è la colonna che sta sotto la lupa nella realtà) ha troppa importanza e non rappresenta la cultura romana.

Per non parlare dell’agenzia che ha vinto; un’agenzia che si è portata a casa 40.000 euro; un’agenzia che ha lavorato con Carrefour, Regione Piemonte, Università degli studi di Torino, Utet, Garzanti, L’Oreal; un’agenzia che sbaglia a scrivere il proprio nome sulla pagina di presentazione del loro sito; un’agenzia che ha un portfolio illegibile.

Insomma, le cose sono andate come sempre. E allora ti incazzi ancora di più.

Spero che i partecipanti esclusi facciano ricorso, spero che questo non sarà il logo definitivo, spero che i vincitori si accorgano che sarà impossibile riprodurre questo logo in tutte le varie declinazioni, ma forse sogno un po’ troppo.

Grazie sempre a Thomas Magnum ho potuto vedere (link) alcuni dei migliori loghi, che sono esposti al museo dell’Ara Pacis. Di seguito una selezione di queli che ho preferito, quelli che secondo me potevano svecchiare la mia città, quelli che rispettano delle regole, quelli particolari… spero comunque di riuscire ad andarli a vedere il prima possibile, per capire meglio la scelta di questa pazza folle commissione.