ciù* | Giulia Sermoneta

ciù*

E così io e lui si è tornati da Londra. Sigh.
Londra è proprio una figata.

A Londra ognuno si fa gli affari propri. Ti vesti come ti pare, mangi dove e quando ti pare, e nessuno sta lì a spiarti e giudicarti. Ok, forse anche lì ti giudicano, ma sicuramente in maniera molto più discreta degli italiani. Fondamentalmente perchè a Londra sono tutti sboccati. Stanno proprio fuori di capoccia, ma tutto questo è meraviglioso.

Le due exhibitions le abbiamo viste domenica mattina: The Taylor Wessing Photographic Portrait Prize 2009 è stata emotivamente toccante (tra i tanti fotografi vi segnalo Claudia Aguilar-Cruz, Ali Lomas, Kiran Master,  Edward Tyler e Oli Kellett), mentre l’altra, Beatles to Bowie the 60s exposed, è stata affascinante, c’erano tantissime foto e veramente ben allestite.

Siamo stati a Camden Town (meravigliosa, chevvelodicoaffà?), a Carnaby Street (deliziosa), a Covent Garden (se ci arrivate in metro, prendete assolutamente l’ascensore per salire in superficie, a meno che non vogliate fare gli splendidi -come noi che poi abbiamo tipo perso un polmone- e salire per i mille mila scalini delle scale a chiocciola) e nella zona delle banche (ci stava per venire la depressione lì).

Abbiamo visto gli Hare Krishna dalle parti di Chinatown (forse in quel video ci siamo anche noi), le ragazze londinesi la sera continuano a girare senza calze e senza giacche, io ho trovato i miei boots, abbiamo girato in metro (dopo le prime 4 ore ci si comincia ad orientare senza problemi tra le mille mila linee) e in autobus.

Il nostro hotel si trovava nella zona di Clapham South, al confine tra la seconda e la terza zona. Non era eccezionale, ma aveva tutto: letto, bagno in camera, tv, un Tesco vicinissimo, fermata della metro a 1 minuto, riscaldamento e colazione essenziale (tea, pane tostato, burro e marmellata, succo di frutta, latte e cerali), tutto a 20€ a notte a persona. Perfetto.

Ovviamente abbiamo anche mangiato. Forse pure troppo.
Abbiamo fatto l’english breakfast con uova, pancetta, salsiccia, funghi, fagioli e pane tostato in un localino a Irving Street, proprio dietro la National Gallery…tutto molto gustoso.
Abbiamo mangiato il classico fish&chips in questo posto dalle parti di Camden, qui si può decidere di sedersi e mangiare con calma, oppure farsi preparare una porzione take-away, e anche qua ci è andata bene: sia il pesce che le patatine erano buoni.
Poi non ci siamo fatti mancare un noodle box, un waffle, un cinnabon, un caffè starbuckiano e i tramezzini del Tesco.
Un piccolo suggerimento: se passate dalle parti di Clapton c’è tale Greggs (comunque basta andare sul loro sito per vedere tutti i punti vendita), dove abbiamo mangiato un muffin tripla cioccolata che ci ha portati vicino al collasso (se lo prendete, prima di mangiarlo comprate del latte) e una cosa che ancora non abbiamo saputo cosa fosse: era tipo un fagottino di pasta sfoglia ripieno di una cosa buonissima e fritto.

A rileggere tutto pare che ci siamo stati chissà quanto, ma alla fine siamo stati poco più di due giorni. Due giorni stupendi.

Torneremo.
Sicuramente.
Il prima possibile.

*ovvero di come ho imparato a dire due in inglese in maniera corretta: tu e non ciù!

English breakfast

6 commenti

  1. Ma quanto belli siete?????

  2. il polmone… l’altro, che uno già ce l’avevi lasciato la volta prima (con entrambi i miei), sempre in metro, non ricordo in che fermata XD

    come sono i tramezzini di tesco? che io quelli di sainsbury ancora me li sogno la notte… *_*

  3. niente.. mi hai fatto venire una malinconia di Londra che manco ti immagini!! :) senza contare che siete andati in tutti i posti che io amo da matti.. e a carnaby street ci ho passato pomeriggi interi ad aspettare.. sorseggiando caffe’ da pret :) c’e’ poco da fare e’ la mia seconda citta’ in assoluto, la ho nel cuore e voi siete davvero stupendi. e a Londra ancora di piu

  4. tiz dice:

    wow

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